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  • Il_Giorno_della_Memoria_all’Università_di_Ferrara

    Il Giorno della Memoria all’Università di Ferrara 

    Il volume presenta le iniziative realizzate in occasione del Giorno della Memoria da parte dell’Università di Ferrara lungo un arco temporale che supera ormai il decennio. Scopo di tali iniziative, diversificate per ambiti e tipi di approccio, era e resta tuttora di promuovere l’approfondimento di fatti, eventi e processi che hanno reso possibile la Shoah, specie in Italia, nonché delle conseguenze che essa ha comportato nella vita collettiva. L’auspicio condiviso dai promotori che si sono via via succeduti è che le informazioni e le articolate riflessioni su tali fatti ...

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  • Percorsi_ebraici_a_Siracusa

    Percorsi ebraici a Siracusa 

    Angela Scandaliato, Nuccio Mulè

    L’identificazione, nel 2001, attraverso un documento d’archivio, della sinagoga degli ebrei di Siracusa con l’attuale chiesa di S. Giovanni Battista ha posto agli autori di questo volume l’esigenza di chiarire la storia dell’altra chiesa di S. Filippo Apostolo presente nella giudecca, ritenuta in passato erroneamente la sinagoga degli ebrei. La spinosa e complessa questione ha potuto ancora una volta essere chiarita per la prima volta in questa ricerca, svelando gli equivoci e gli errori causati dal mistero della chiesa che non fu mai sinagoga e della sinagoga trasformata in chiesa. ...

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  • L’invenzione_marrana

    L’invenzione marrana 

    Elia Boccara

    In Spagna l’ondata persecutoria e omicida antiebraica del 1391, con le sue successive propaggini, provocò un susseguirsi di conversioni, quasi sempre insincere. La cacciata degli ebrei del 1492 provocò da una parte una grande fuga dal paese e dall’altra una nuova messe di conversioni da parte di coloro che non si sentivano attrezzati per una partenza verso l’ignoto. In Portogallo, nel 1497, la scelta fra esilio e conversione fu resa impossibile e il battesimo fu impartito a forza a tutti gli ebrei. Nacque così in tutta l’Iberia l’avventura marrana, variamente ...

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  • Se_questo_è_un_bambino

    Se questo è un bambino 

    Sara Valentina Di Palma

    Circa un milione e mezzo di bambini furono assassinati nella Shoah; pochissimi si salvarono sopravvivendo nascosti, in fuga, alla non vita dei ghetti est-europei e dei lager. Per lungo tempo nessuno si interessò alla loro vicenda, e i sopravvissuti si chiusero nel silenzio. La storia e la memoria dell’infanzia ebraica perseguitata dal nazifascismo ricevettero scarsa attenzione, partendo dallo stereotipo in base al quale i bambini sono troppo piccoli per avere ricordi. Ma che cosa accadde ai bambini durante la Shoah? Quali tipi di esperienze attraversarono, e come essi stessi le percepirono e le ...

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  • Non_ha_dato_prova_di_serio_ravvedimento

    Non ha dato prova di serio ravvedimento 

    Emilio Drudi

    Tra il 1938 e i giorni della liberazione, alla fine di maggio del 1944, sono una quarantina gli ebrei schedati a Littoria e nella sua provincia in base alle leggi razziali. La loro storia non è mai stata raccontata. Quando si fa riferimento all’area pontina in quegli anni, prevalgono sempre temi come il prosciugamento della palude, l’appoderamento, la nascita delle città nuove. Vicende, oltre tutto, raccontate spesso prestando orecchio alla propaganda e alle nostalgie del regime. Poco emerge del fatto che in realtà l’Agro Pontino si è rivelato un laboratorio per ...

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  • Il_crepuscolo_della_ragione

    Il crepuscolo della ragione 

    Orietta Ombrosi

    “Pensare il disastro” è l’ingiunzione di un pensiero che si confronta con la Catastrofe che si è abbattuta sugli ebrei d’Europa durante il periodo hitleriano. “Pensare il disastro” significa, da una parte, comprendere perché la Shoah ha potuto prodursi proprio in una Europa civilizzata, cresciuta sull’ideale della ragione dell’uomo, sui valori del progresso e dell’illuminismo; dall’altra, significa pensare la possibilità di un avvenire per la filosofia. Infatti, i filosofi del dopo Catastrofe non possono esimersi da questa ...

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  • Scritti_ebraici_senza_risonanze

    Scritti ebraici senza risonanze 

    Alfredo Caro

    Vengono qui raccolti i miei scritti più recenti. Ringrazio la casa editrice Giuntina che ha avuto la gentilezza, ma io penso anche la lungimirante accortezza, di far sì che essi vengano maggiormente conosciuti. Poche parole a mo’ di introduzione. Questi scritti parlano da soli e – almeno nel panorama ebraico italiano – sono rimasti anche solitari; cioè isolati e, come ho scritto nel titolo, “senza risonanze”. Alcuni sono stati pubblicati in riviste e giornali ebraici, altri no; è come, però, se fossero tutti inediti perché nessun ...

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  • Non_voltarti_mai_indietro

    Non voltarti mai indietro 

    Nedelia Tedeschi

    Non voltarti mai indietro. Non solo un titolo suggestivo, anche una cifra interpretativa del mondo di Nedelia: segno della sua vitalità, della sua forza morale, della costruttività positiva e concreta che contraddistingue il suo modo di operare, di interagire con gli altri. Eppure questo proponimento cela un apparente paradosso se riferito alle sue poesie. Ciascuna di queste intense liriche, vive di ricordo, è intessuta di memoria: che senso può avere allora non voltarsi, non guardare alle proprie spalle? La risposta è nella particolare memoria da lei proposta: la memoria che ...

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  • La_famiglia_De’_Rossi

    La famiglia De’ Rossi 

    Elena Lea Rossi Artom

    Questo libro è il risultato di una minuziosa ricerca genealogica portata avanti durante molti anni in vari archivi italiani e israeliani. Il principale scopo di questa ricerca è stato di conservare la memoria familiare e tramandarla ai discendenti. Andare negli archivi e riscoprire il mondo che fu durante tanti secoli, far rivivere attraverso i documenti le vicende degli avi riserva a volte delle sorprese: c’è molto da imparare sugli usi e la mentalità di coloro che sono vissuti in passato, ma non solo, anche sullo sviluppo delle loro abitudini nel tempo. Le famiglie ricordate in ...

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  • Era_ancora_un_ragazzo

    Era ancora un ragazzo 

    Massimo Settimelli

    Questo racconto è in parte un lavoro di fantasia. La sua trama attinge però a una storia vera: quella di un giovane – si chiamava Alberto Ducci – che a meno di 17 anni, dalla mattina alla sera, venne arrestato a Firenze, strappato all’affetto della sua mamma e deportato nel campo di concentramento nazista di Mauthausen e, in seguito, nell’Aussenlager (sottocampo) di Ebensee. Per quasi un anno e mezzo fu il numero 57101 e un triangolo rosso, il segno che distingueva i deportati politici. Era stato arrestato durante i rastrellamenti seguiti agli scioperi dell’8 marzo del ...

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