Schulim Vogelmann
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Daniel
Martin BuberDaniel, scritto giovanile di Martin Buber qui tradotto per la prima volta in italiano, si presenta come un'opera unica nel panorama letterario tedesco: il linguaggio a un tempo simbolico e carnale attraverso cui Daniel ripercorre le esperienze più intense e significative della sua esistenza è lo strumento con il quale ricercare la verità e il senso del passato per rispondere alle domande che affollano il presente del protagonista e dei suoi interlocutori. Non si tratta di quesiti legati esclusivamente al particolare momento storico in cui Buber scrive: il bisogno di sicurezza, la ... Vai alla scheda
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La tromba e altri racconti
Chayyim N. BialikIn questi magistrali racconti ritroviamo uno dei temi principali della poesia di Bialik: l'ardente desiderio di ritornare al mondo perduto dell'infanzia, un mondo perfetto dove la tensione tra lo spirito e la materia viene annullata senza che ne consegua alcuna lacerazione, dove la dicotomia tra vocazione alla santità e pulsioni naturali è sanata, dove gli opposti convergono alla radice. È questo il mondo cambiato da Bialik e la cui perdita egli pianse in tutti i suoi versi. Il tentativo di riconquistare questo mondo è infatti destinato a fallire e la conseguenza non ... Vai alla scheda
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L’ebraismo spiegato ai miei amici
Philippe HaddadCos'è l'ebraismo? Questo libro, in modo semplice e completo, presenta i diversi aspetti dell'ebraismo, seguendo tre linee principali: la storia, la religione e le sfide della modernità. Vi vengono esposti non soltanto gli eventi fondamentali della storia, i grandi temi biblici, le feste, le leggi alimentari, ma anche il ruolo della donna, il dialogo tra laici e religiosi e quello fra le varie religioni. Da questa analisi emerge un ebraismo variegato, attraversato da tendenze molteplici. Un ebraismo che, costantemente alla ricerca di un equilibrio tra fedeltà religiosa e ... Vai alla scheda
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Il nome del padre
Isaac GoldembergLa vicenda di Il nome del padre, rielaborazione del precedente romanzo La vida a plazos de don Jacobo Lerner, che fu salutato dalla critica come uno dei romanzi più importanti della letteratura ebraica del Novecento, si svolge in un paese non identificato dell'America del Sud, negli anni tra la prima guerra mondiale e l'inizio della seconda: l'ebreo Jacobo Lerner è arrivato dalla Russia e, come altri ebrei immigrati, è accolto con malcelata ostilità. In questo contesto storico e sociale, percorso da segnali inquietanti - conflitti tra nazioni sudamericane, tensioni sociali, crisi economiche - Jacobo vive l'amara ... Vai alla scheda
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Tracce
Ida FinkAnche in questo nuovo libro Ida Fink ci porta nella Polonia occupata dai nazisti e ci parla con incredibile tenerezza dei suoi ebrei, che lottano fino all'ultimo per non essere uccisi o deportati nei campi della morte. E i sopravvissuti, come la stessa Fink, non si rassegnano e cercano di sapere dove e come sono finiti i loro cari, nella disperata speranza di poterne ritrovare qualcuno in vita. E si sforzano di ricordare com'erano prima della catastrofe perché qualcosa di loro resista all'oblio, e continui a vivere, a vivere, malgrado tutto. ... Vai alla scheda
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Filosofia e Legge
Leo StraussDi fronte alla crisi del mondo moderno portata in evidenza da Nietzsche, emergono, agli occhi di Leo Strauss, due questioni ineludibili: il relativismo e il nichilismo. Il loro superamento è possibile solo attraverso una radicale critica della modernità filosofica e politica, i cui esiti catastrofici sono esemplarmente visibili nella condizione spirituale dell'Europa tra le due guerre mondiali - e drammaticamente rappresentati dalla situazione dell'ebraismo nel Novecento. Una tale critica però non è possibile con le categorie elaborate dalla filosofia moderna, ormai ridotta a ... Vai alla scheda
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Vetro di Hebron
Yehuda Gur-AryePini e accette, acqua e sangue, terra e pietra. L'uomo e la natura, nelle vedute di una patria contesa da popoli diversi e tuttora in balia della pazzia umana. Molti sono gli intrecci dolorosi che si accumulano tra le pagine di questa prima raccolta di racconti di Yehuda Gur-Arye, scrittore israeliano della "generazione dello Stato", da oltre trent'anni conosciuto soprattutto come poeta. La piacevolezza del profumo delle pinete in Galilea e degli agrumeti del kibbutz, il denso odore di libri antichi, l'oriente che si disperde nella foschia del hamsin, nell'anima del deserto; ebrei, musulmani e cristiani di varie ... Vai alla scheda
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Primo Levi: una memoria ebraica del Novecento
Sophie Nezri-DufourL'ebraicità di Primo Levi, legata all'esperienza traumatica dell'internamento ad Auschwitz, va ritenuta un dato fondamentale della sua esistenza e della sua opera. L'appartenenza dello scrittore torinese al popolo del Libro, segnato da un destino di esilio e di distruzione, ma anche di speranza e di interrogativi permanenti, diventò con la Shoah una realtà che egli non poteva più ignorare. Fonte di angoscia ma anche di conoscenza e di scoperte infinite, il suo essere ebreo si impose nei suoi pensieri e nelle sue contraddizioni più intime e più profonde. ... Vai alla scheda
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Samuel il facchino
Isak SamokovlijaNel rione ebraico di Sarajevo, non solo rabbini e cantori, ma un brulichio di merciai, artigiani, lavoranti a giornata, per lo più povera gente, che si arrabatta, che soffre, che ama, che sogna; gente che ha le sue peculiari tradizioni e canta con nostalgia i canti portati dall'antica patria iberica perduta per sempre. La loro storia, articolata in una serie di racconti, quasi una saga familiare che si snoda in successive generazioni, viene narrata nell'arco temporale di quasi un secolo, dalla vigilia dell'occupazione austriaca della Bosnia ottomana (1878) fino al secondo dopoguerra novecentesco. Cronache di una ... Vai alla scheda
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Fossoli: transito per Auschwitz
Danilo Sacchi- Che s'arriva a vedere: inglesi e australiani qua da noi, lì dall'altra parte del fosso! - sospirava il nonno osservando dall'aia i primi prigionieri arrivati nell'estate del '42. Ma negli ultimi mesi di guerra, a notizie di rappresaglie e uccisioni, brontolava cupo: - Quando sarà che butteranno giù questo Campo! - Perché un campo di concentramento può significare da solo, per chi vi abita di fronte, tutto lo sconquasso e il soffrire di una guerra. Questa è una storia del Campo di Fossoli, costruito davanti a casa nostra nel '42. La storia di ... Vai alla scheda
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