Schulim Vogelmann
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Il profumo dell’Eden
Matteo CorradiniUn viaggio attraverso incensi sacri, spezie rare, tentazioni idolatriche, vino, luci, animali fantastici, colori da annusare e profumi da vedere. Una ricerca dove le tradizioni ebraiche e i percorsi mistici vengono riletti attraverso il senso dell’olfatto e narrati tramite odori reali e simbolici, per giungere a un matrimonio tra cieli e terra, là dove il naso conta più degli occhi e gli esseri umani profumano di ... Vai alla scheda
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Schiudi le mie labbra
Haim Fabrizio CiprianiPregare, nella cultura dell’Occidente, è considerato l’atto «religioso» per antonomasia, rivolto a un’entità divina in cui si ha fede. Nell’ebraismo, che è cultura più vicina al mondo orientale che a quello occidentale, la preghiera prende sfumature diverse. Il verbo «pregare» in ebraico significa letteralmente «autogiudicarsi», e la scelta dei testi liturgici è stata operata dai Maestri in modo da costruire un cammino di riflessione, ... Vai alla scheda
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Norme di vita morale
Mosè MaimonideMedicina preventiva e diete alimentari, virtù filosofiche e fede religiosa, etica sociale e igiene sessuale, tutto in chiave di halakhà ossia di normativa ispirata alla Torà e alla saggezza dei maestri di Israele: ecco in breve i contenuti di Hilkhot de‘ot, uno dei primi trattati del Mishnè Torà, il grande codice halakhico scritto da Maimonide nell’Egitto del XII secolo. Le norme comportamentali qui discusse e raccomandate costituiscono la via ebraica a una vita sana e morale, nella quale corpo ... Vai alla scheda
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Come i rabbini fanno i bambini
Delphine HorvilleurIn un’epoca di crisi, cosa significa appartenere e trasmettere? Contrariamente a ciò che affermano i fondamentalismi, la trasmissione di un retaggio non deve essere una replica dell’identico. Oggi come ieri, per far emergere l’inedito essa dipende da una parziale infedeltà. Coniugando filiazione e rottura, la tradizione ebraica si rinnova nutrita dal suo incontro con gli altri. Ciò implica l’apertura allo straniero, così come l’apertura al femminile. Questo libro è dunque prima di tutto un’esortazione a ... Vai alla scheda
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Io voglio vivere. Il diario di Èva Heyman
Éva HeymanHa vissuto appena tredici anni Éva Heyman, «la ragazzina con quel meraviglioso visino da mela, con la sua avida curiosità, l’ambizione, la vanità, gli occhi luminosi che sprizzavano energia», come la definiva il suo patrigno, lo scrittore ungherese Béla Zsolt (1895-1949), nel suo mirabile libro autobiografico Le nove valigie. Éva Heyman nasce il 13 febbraio 1931 a Nagyvárad, l’attuale Oradea in Romania, e termina la sua breve esistenza il 17 ottobre 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, secondo testimoni oculari ... Vai alla scheda
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L’ebreo come paria
Hannah ArendtLa politica, ovvero la possibilità di dispiegarsi della vita activa all’interno della sfera pubblica, è l’oggetto fondamentale del pensiero di Hannah Arendt. Attraverso le figure di Heinrich Heine, Bernard Lazare, Charlie Chaplin e Franz Kafka, L’ebreo come paria (1944) ricostruisce i percorsi che trasformarono l’esclusione dell’ebraicità dallo spazio pubblico in una creatività culturale irripetibile, capace, a sua volta, di retroagire sulla scena, interdetta all’ebreo, della polis. La «tradizione nascosta» di quegli ... Vai alla scheda
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Leggere la Torà
Catherine ChalierLe letture fondamentaliste dei testi sacri proiettano sul nostro tempo un grave pericolo per la libertà. Gli studi scientifici, da parte loro, omettono il richiamo spirituale che tali testi esercitano. Questo saggio propone una lettura spirituale della Torà secondo la tradizione ebraica che si rivela altrettanto scrupolosa della lettura scientifica e che ne rende eterna la parola perché il suo senso è eternamente rinnovato. Leggere la Torà è un lavoro di interpretazione e nello stesso tempo un coinvolgimento del sé. Si tratta di elevarsi ed elevare il mondo. La ... Vai alla scheda
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L’angelo della storia
Hannah Arendt, Walter BenjaminChi fu Walter Benjamin? A questa domanda poteva forse dare risposta solo Hannah Arendt. Lo aveva conosciuto e frequentato a Parigi, negli anni d’esilio dalla Germania nazionalsocialista, prima che ponesse fine alla sua vita in Spagna nella fuga verso gli Stati Uniti, diventando un simbolo del tragico destino dell’ebraismo tedesco nel Novecento. Quando pubblicò un celebre saggio sull'amico nel 1968 – qui per la prima volta tradotto dalla versione originale tedesca – molte pagine erano dedicate alla biografia non già per ricercare motivi all’origine del suo pensiero, ... Vai alla scheda
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Non nel nome di Dio
Jonathan SacksIl XXI secolo si deve confrontare con il costante aumento dell’estremismo religioso e della violenza nel nome di Dio. In questo libro straordinario, Jonathan Sacks ne esplora in profondità le radici e, concentrandosi su ebraismo, cristianesimo e islam, dimostra che perfino la più compassionevole delle religioni può essere corrotta dalla violenza quando la lettura dei testi si cristallizza e cessa di rinnovarsi nel tempo alla luce della verità dell’unità di Dio e del rispetto dell’altro. Questo libro è un richiamo accorato e severo per tutti coloro che ... Vai alla scheda
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Gli otto capitoli
Mosè MaimonideIn quest'opera Maimonide enuncia la dottrina etica dell'ebraismo. Sentendo l'intimo legame fra l'uomo e Dio e respingendo il concetto di una morale autonoma e utilitaristica, egli rivolge la sua attenzione ai moventi spirituali che determinano l'azione morale, arrivando ad affermare che la vera moralità si attua nel fare il bene per il bene, senza attendersi da ciò altra conseguenza che non sia quella derivante dalla stessa esecuzione dell'azione morale. Attraverso vere e proprie dissertazioni sui diversi temi di etica che danno il titolo agli otto capitoli, Maimonide ... Vai alla scheda
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