Benvenuto su Giuntina.it

Schulim Vogelmann - Shoah

Ricerca per argomento
  • grid list
  • Il_sangue_del_cielo

    Il sangue del cielo 

    Piotr Rawicz

    Quelli che potremmo definire i topoi della letteratura della Shoà e che oggi sono diventati topoi letterari tout court erano all'epoca in divenire. Nel romanzo di Rawicz li troviamo tutti; non enunciati programmaticamente, né descritti, ma trasposti, per così dire; "in atto", in atto letterario (...) Non ci sono accuse, non ci sono rivolte, se non quella potente e sotterranea contro l'Essere; non ci sono due campi a disputarsi il primato del bene e del male e non c'è neppure relativismo. C'è uno sguardo svelto e poetico che ... Vai alla scheda

  • Tracce_

    Tracce  

    Ida Fink

    Anche in questo nuovo libro Ida Fink ci porta nella Polonia occupata dai nazisti e ci parla con incredibile tenerezza dei suoi ebrei, che lottano fino all'ultimo per non essere uccisi o deportati nei campi della morte. E i sopravvissuti, come la stessa Fink, non si rassegnano e cercano di sapere dove e come sono finiti i loro cari, nella disperata speranza di poterne ritrovare qualcuno in vita. E si sforzano di ricordare com'erano prima della catastrofe perché qualcosa di loro resista all'oblio, e continui a vivere, a vivere, malgrado tutto. ... Vai alla scheda

  • Fossoli_transito_per_Auschwitz

    Fossoli: transito per Auschwitz 

    Danilo Sacchi

    - Che s'arriva a vedere: inglesi e australiani qua da noi, lì dall'altra parte del fosso! - sospirava il nonno osservando dall'aia i primi prigionieri arrivati nell'estate del '42. Ma negli ultimi mesi di guerra, a notizie di rappresaglie e uccisioni, brontolava cupo: - Quando sarà che butteranno giù questo Campo! - Perché un campo di concentramento può significare da solo, per chi vi abita di fronte, tutto lo sconquasso e il soffrire di una guerra. Questa è una storia del Campo di Fossoli, costruito davanti a casa nostra nel '42. La storia di ... Vai alla scheda

  • Gli_ebrei_di_Vilna

    Gli ebrei di Vilna 

    Grigorij Šur

    Quando, il 24 luglio 1941, le prime unità tedesche entrarono a Vilna, capitale della Repubblica Sovietica di Lituania, in città risiedevano più di 70.000 ebrei. Alla fine di agosto i nazisti ne avevano già eliminata la metà e rinchiusa l'altra metà in un ghetto. Uno di loro era il giornalista Grigorij Šur, nato nel 1888. Incredulo e sbalordito, egli tuttavia registrò con ammirevole obiettività quanto vedeva e udiva, per tramandare quell'incredibile realtà al mondo che sarebbe venuto dopo l'orrore. In una baracca della fabbrica di ...

    Vai alla scheda

  • La_tana_di_fango

    La tana di fango 

    Wolfgang Koeppen

    Dal 1992 sappiamo che questo libro, uscito anonimo nel 1948, è in realtà opera di uno dei più importanti scrittori tedeschi del '900, Wolfgang Koeppen. Partendo dal racconto orale di Jakob Littner, un tranquillo commerciante di Monaco travolto dalle persecuzioni antiebraiche, Koeppen è riuscito nel difficile compito di immedesimarsi nel personaggio di cui racconta le drammatiche vicende, di restituirne con grande efficacia la psicologia, i sentimenti, le angosce, tanto che alla fine egli sente la storia di cui ha scritto come la "sua" storia. Accanto alle peggiori malvagità di cui è capace l'uomo, la vicenda di Littner ... Vai alla scheda

  • Frammenti_di_tempo

    Frammenti di tempo 

    Ida Fink

    Basate su esperienze autentiche, spesso autobiografiche, queste storie frantumate, raccontate in un sussurro, hanno qualcosa di più della forza data dalla testimonianza diretta. L'autrice si sofferma su quei piccoli frammenti di tempo che precedono le deportazioni nei campi di sterminio o gli omicidi. Con una scrittura delicata e con sapiente costruzione di questi, talvolta, brevissimi racconti, Ida Fink fa sì che a poco a poco anche il lettore respiri quell'atmosfera di ansia, paura e poi vero terrore di cui ogni giorno era pervasa la vita degli ebrei polacchi. ... Vai alla scheda

  • Primo_Levi_una_memoria_ebraica_del_Novecento

    Primo Levi: una memoria ebraica del Novecento 

    Sophie Nezri-Dufour

    L'ebraicità di Primo Levi, legata all'esperienza traumatica dell'internamento ad Auschwitz, va ritenuta un dato fondamentale della sua esistenza e della sua opera. L'appartenenza dello scrittore torinese al popolo del Libro, segnato da un destino di esilio e di distruzione, ma anche di speranza e di interrogativi permanenti, diventò con la Shoah una realtà che egli non poteva più ignorare. Fonte di angoscia ma anche di conoscenza e di scoperte infinite, il suo essere ebreo si impose nei suoi pensieri e nelle sue contraddizioni più intime e più profonde. ...

    Vai alla scheda

  • Il_viaggio_

    Il viaggio  

    Ida Fink

    Autunno 1942. Una giovane ebrea polacca è costretta ad abbandonare, assieme alla sorella minore, il ghetto della sua città per sfuggire alle deportazioni naziste. Travestite da contadine e con documenti falsi, le due ragazzine si dirigono proprio verso il cuore del paese nemico; inizia così un viaggio che si trasforma in un estenuante esercizio di coraggio e di intelligenza: chiunque potrebbe essere un informatore, l'unica salvezza è cambiare di continuo identità. La loro destinazione è una fabbrica d'armi nella Ruhr, dove però ben presto devono affrontare la crudeltà e la cieca ignoranza delle compagne di lavoro, che ... Vai alla scheda

  • Storia_di_una_vita_

    Storia di una vita  

    Aharon Appelfeld

    La memoria custodisce ciò che sceglie di custodire. Come il sogno, anche la memoria cerca di attribuire agli eventi un qualche significato. Aharon Appelfeld in questo libro autobiografico accetta infine il confronto con la propria memoria. Impresa dolorosa che scortica l'anima perché la sua memoria nasconde l'esperienza di un'infanzia spezzata dall'orrore della storia, nasconde la solitudine di un bambino costretto a vagare da solo per mesi nei boschi con l'incubo di essere riconosciuto, nasconde il suo peregrinare per mezza Europa fino all'arrivo in Israele e il suo difficile inserimento in una nuova realtà. ... Vai alla scheda

  • La_creatura_di_cenere_di_Buchenwald_

    La creatura di cenere di Buchenwald  

    Ivan Ivanji

    1997: Weimar si prepara a diventare (nel 1999) capitale europea della cultura. A pochi chilometri di distanza, nell'ex campo di concentramento di Buchenwald, durante i lavori di restauro del crematorio, si scoprono settecento urne anonime, con ancora resti di cenere e frammenti di ossa. Su questo ritrovamento, l'Autore, lui stesso deportato giovanissimo a Buchenwald, imposta una singolare costruzione fantastica: dalle ceneri di quei morti ignoti si sviluppa una creatura misteriosa e inquietante, che degli individui che hanno contribuito a formarla conserva sentimenti, passioni, memorie. Dalla massa indistinta emergono ... Vai alla scheda

Ricevi le nostre news

Registrati per ricevere le ultimi novità e promozioni esclusive.

Per offrirti un servizio migliore Giuntina.it utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.