La cultura ebraica e l'amore per la letteratura di qualità hanno da sempre contraddistinto la mia famiglia: ricordo con estremo affetto e gioia il giorno in cui mia madre, ormai vent'anni fa, mi condusse a Firenze per visitare la sede della casa editrice Giuntina e per conoscerne il fondatore. Da lì in avanti la stima nei confronti di Daniel Vogelmann e della sua "creatura" non mi ha mai abbondonata. È per questo che poter accogliere e diffondere i libri di un tale editore nel salotto culturale di Virginia e Co. rende il mio lavoro di libraia una delle esperienze più gratificanti e appassionanti che possano esistere.
Perché la mia scelta è ricaduta proprio su Bugiarda? Perché Ayelet Gundar-Goshen riesce a indagare, tramite la letteratura, gli aspetti umani più faticosi e reconditi dando vita a una finzione più vera della realtà. Perché la tematica della bugia riguarda ciascuno di noi e per questo motivo il romanzo di Gundar-Goshen è un romanzo-mondo. Perché la scelta di Gundar-Goshen di andare controcorrente e far impersonificare la "bugiarda" a una ragazza che urla di aver subito violenza, in un momento globale di "Me Too", è del tutto dirompente. Le lettrici e i lettori hanno a tal punto gradito questo romanzo da aver fatto diventare "Bugiarda" un piccolo best-seller della libreria.
Francesca