Ci sono case editrici che pubblicano con molta attenzione: pochi libri ogni anno, ma ben scelti. Libri che poi restano non solo nel loro catalogo, ma estremamente vivi nella memoria dei lettori che abbiano voluto scoprirli. Una di queste case editrici è Giuntina: non necessariamente essere una piccola casa editrice vuole dire essere di qualità; nel loro caso questo avviene e non lo diciamo perché ci stanno ospitando.
Il libro di cui abbiamo scelto di parlarvi dialoga con un altro loro libro della stessa collana, “Israeliana”: È questa la terra promessa? di Eli Amir. Si chiamano l’un l’altro; diciamo che sono complementari: se leggi la formazione di un adolescente ebreo profugo dall’Iraq che viene fatto entrare dai suoi genitori in un kibbutz perché possa studiare, ti muovi fra i suoi dubbi e le sue aspirazioni, non puoi non leggere il libro che andiamo a recensirvi.
Verso casa è il romanzo dell’epica del kibbutz, quel curioso esperimento sociale che venne praticato nell’allora Palestina mandataria e poi in Israele. Chi lo praticò era un sognatore e non poteva essere altrimenti: la carica utopica insita nel kibbutz finisce con il rendere questa istituzione non solo vicina ad un falansterio, ma anticipatrice di istanze che verranno alla ribalta molti decenni dopo: il vegetarianesimo, l’amore libero, la redistribuzione della ricchezza, il socialismo reale, l’ecologia.
Amos Oz che fu lo scrittore kibbutzaro per antonomasia disse che si trattava del miglior libro avesse mai letto sulla nascita ed il declino del kibbutz e sulla conseguente trasformazione dell’anima d’Israele.
Lo ha scritto Assaf Inbari, nato nel kibbutz Beth Afikim, vissuto dentro e fuori dal kibbutz e tornato in un kibbutz, dove ha scelto di crescere i suoi figli, dimostrando con il suo percorso coerenza e titoli per parlarne. Inizia negli anni ’20 del Novecento quando un gruppo di giovani lascia la Russia da poco diventata Unione Sovietica e non lo fa per un pogrom, ma per un sogno.
Ecco, Verso casa racconta quel sogno sognato da un gruppo di donne e uomini tutti fondamentali perché quel kibbutz esistesse. Noi della Libreria Arcadia di Rovereto ve lo consigliamo.
Giorgio e Monica
Libreria Arcadia di Rovereto
www.libreriarcadia.com