L’esperienza dell’esilio, che per due millenni ha caratterizzato l’identità ebraica, nei nostri tempi è diventata un’esperienza – se intesa come perdita o distacco dalla patria geografica e linguistica – condivisa da gran parte dell’umanità. Secondo Stefania Sabin, la nascita di una coscienza «esilica» sarebbe addirittura una caratteristica della postmodernità. Operando un’interessante distinzione fra privazione della patria e privazione della lingua, questo saggio, attraverso numerosi esempi di scrittori di ogni epoca, dimostra come tale privazione possa essere felicemente compensata dall’acquisto di una mentalità cosmopolita e da un arricchimento linguistico. In effetti, osserva l’autrice, la società globale è caratterizzata dal plurilinguismo e in essa ogni letteratura si avvia a diventare transculturale, portando così a una benefica, diffusa tolleranza culturale e linguistica.

Il mondo come esilio
Stefana Sabin
Prezzo libro: 7 € 6,65 € - 5%
Traduzione: Paola Buscaglione Candela
Sottotitolo: Multietnicità e letteratura
Numero: 154
Pagine: 48
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2009
ISBN: 9788880573524
Sottotitolo: Multietnicità e letteratura
Numero: 154
Pagine: 48
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2009
ISBN: 9788880573524
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