Augusto Weiller, avvocato milanese, sfollato con la moglie Maria Coen, la figlia Silvana e il figlio Guido nella vicina Binasco, all'indomani dell'8 settembre del '43 ascolta alla radio un discorso di Hitler, e capisce subito quanto sia pericolosa la situazione per gli ebrei. "Bisogna andar via" decide, e in poche ore la famiglia parte, fa perdere le sue tracce. Dopo un paio di settimane si ritrova a Quarna, sopra Domodossola, senza carte annonarie, senza falsi documenti, senza alcun contatto con organizzazioni o singole persone di fiducia cui appoggiarsi. Guido prende contatto con il comandante dei partigiani della zona, il capitano Beltrami: "Siete sotto la mia protezione, salite in formazione con me". E così la famiglia si unisce con diverse mansioni alla "Squadra d'assalto patrioti Vallestrona". Guido, che da poco ha compiuto diciotto anni, prende parte a missioni d'attacco, funge da furiere e riesce a sistemare armi, esplosivi e la radio collegata con gli Alleati. Dopo qualche tempo una massiccia formazione tedesca, oltre duemila uomini, spazza l'intera zona: giorni e notti di marcia, attraversamenti di torrenti gelati, soste di ore e ore nella neve, colpi di moschetto e di mitragliatrice, bombe a mano, colpi di mortaio. Guido si separa dal resto della famiglia, la storia si scinde. Dopo altre marce forzate e interminabili percorsi nella neve, tutti e quattro riescono fortunosamente a varcare la frontiera elvetica: stremati ma vivi, scampati alla "bufera".

La bufera
Guido Weiller
Prezzo libro: 12 € 11,39 € - 5%
Sottotitolo: Una famiglia di ebrei milanesi con i partigiani dell'Ossola
Pagine: 221
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2002
ISBN: 88-8057-153-2
Pagine: 221
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2002
ISBN: 88-8057-153-2
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