Orietta Ombrosi
Orietta Ombrosi (Dipartimento di Filosofia, Sapienza, Università di Roma) ha sostenuto il suo Ph.D all’Université Paris X-Nanterre, ha vissuto e insegnato in Francia per molti anni ed è poi rientrata in Italia. Saggista, traduttrice (per la Giuntina ha tradotto Le Matriarche di C. Chalier e Geremia di A. Neher), in italiano ha pubblicato L’umano ritrovato. Saggio su Emmanuel Levinas (Marietti, 2010) e diretto il volume collettivo Tra Torah e Sophia. Orizzonti e frontiere della filosofia ebraica (Marietti, 2011).
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Ebraismo al femminile
AA.VV.«Un’ebrea». Così rispondeva Hannah Arendt alla domanda «chi sei?», rivoltale quotidianamente nei tempi bui e ripresa nel 1959 per il conferimento del premio Lessing.
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«Un’ebrea» dunque. Lei, come tante altre. Lei, come le altre. Lei, come le donne presentate in questo libro.
Ora, la prospettiva arendtiana relativa a tale condizione, situazione, imposizione – o come dire diversamente? – di essere «un’ebrea» è applicata anche alle intellettuali ebree del Novecento che sono state ... -
Il crepuscolo della ragione
Orietta Ombrosi“Pensare il disastro” è l’ingiunzione di un pensiero che si confronta con la Catastrofe che si è abbattuta sugli ebrei d’Europa durante il periodo hitleriano. “Pensare il disastro” significa, da una parte, comprendere perché la Shoah ha potuto prodursi proprio in una Europa civilizzata, cresciuta sull’ideale della ragione dell’uomo, sui valori del progresso e dell’illuminismo; dall’altra, significa pensare la possibilità di un avvenire per la filosofia. Infatti, i filosofi del dopo Catastrofe non possono esimersi da questa ...
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