Reduce dalla deportazione ad Auschwitz e Ravensbrück perché Rom, l’undicenne Ceija Stojka giunse nel campo di concentramento di Bergen-Belsen al principio del 1945. Vi sarebbe rimasta – insieme alla madre e ad altri parenti – fino all’aprile dello stesso anno, quando il lager venne liberato dai soldati dell’esercito britannico. Di lì a poco poté intraprendere il lungo viaggio per tornare nella sua città, Vienna.
Dopo oltre mezzo secolo, l’ormai settantenne Ceija Stojka ricorda i mesi trascorsi a Bergen-Belsen. Descrive senza enfasi la spaventosa quotidianità – l’onnipresenza della morte, il tormento della fame, le violenze subite, la ferma volontà di sopravvivere – e ce ne restituisce un’immagine vivida.
Pur avendo visto di quali crudeltà gli esseri umani sono capaci, le parole di Ceija Stojka non tradiscono odio né amarezza. Da esse traspare piuttosto un ostinato interrogarsi su un aspetto: come hanno potuto, tanti uomini, mettersi così ciecamente nelle mani di un altro uomo, di un regime sanguinario? Il suo racconto non fornisce risposte al riguardo ma trae esplicitamente origine da una impellente necessità: ricordare per combattere la sopraffazione e l’oblio, poiché ciò che è stato può ripetersi.
Forse sogno di vivere
Ceija Stojka
Prezzo libro: 10 € 9,5 € - 5%
Traduzione: Enrico Paventi
Sottotitolo: Una bambina rom a Bergen-Belsen
Numero: 136
Numero riedizioni: 0
Pagine: 82
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2007
ISBN: 9788880572763
Sottotitolo: Una bambina rom a Bergen-Belsen
Numero: 136
Numero riedizioni: 0
Pagine: 82
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2007
ISBN: 9788880572763
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